L'angelo dell'umiltà della prima cornice del purgatorio della divina commedia di Dante Alighieri è una guida essenziale.
Nella prima cornice del Purgatorio, dedicata al peccato della superbia, l’angelo che guida Dante e Virgilio verso la seconda cornice è chiamato l’Angelo dell’Umiltà. Questa figura angelica simboleggia la virtù opposta alla superbia, ovvero l’umiltà, e rappresenta il primo passo necessario per avvicinarsi alla redenzione e alla beatitudine divina.
Il Contesto della Prima Cornice
La prima cornice ospita le anime dei superbi, coloro che in vita hanno anteposto il proprio orgoglio e il desiderio di dominare agli altri. La pena a loro inflitta è altamente simbolica: le anime camminano lentamente, piegate sotto il peso di enormi massi che schiacciano la loro schiena, costringendole a mantenere lo sguardo fisso a terra. Questo supplizio rappresenta l’inversione dell’arroganza con cui si ergevano al di sopra degli altri in vita, insegnando loro l'umiltà.
Lungo il cammino, le anime vedono bassorilievi scolpiti sulle pareti, raffiguranti esempi di umiltà tratti dalla Bibbia e dalla mitologia, come la scena dell’Annunciazione a Maria e il re Davide che danza davanti all’Arca dell’Alleanza. Questi esempi aiutano i penitenti a riflettere e a desiderare di liberarsi dal peso della superbia.
L’Apparizione dell’Angelo dell’Umiltà
Quando Dante e Virgilio raggiungono la fine della prima cornice, incontrano l’Angelo dell’Umiltà, che si presenta come una figura di luce pura e serena. La sua bellezza e il suo splendore non sono solo visivi, ma evocano una sensazione di pace e raccoglimento interiore, trasmettendo l’essenza dell’umiltà.
L’angelo accoglie Dante con dolcezza e intona l’inno "Beati pauperes spiritu", tratto dalle Beatitudini del Vangelo secondo Matteo (Beati i poveri in spirito). Questo canto è un invito a rinunciare all’arroganza e ad abbracciare l’umiltà come virtù fondamentale per avvicinarsi a Dio.
Il Gesto della Purificazione
Come l’angelo della seconda cornice, anche l’Angelo dell’Umiltà compie un gesto simbolico per purificare Dante. Con un tocco leggero, cancella dalla fronte del poeta la prima delle sette "P" incise all’ingresso del Purgatorio, che rappresentano i peccati capitali. Questo atto simboleggia la purificazione dal peccato della superbia, permettendo a Dante di continuare il suo cammino verso l’ascesa.
Simbolismo dell’Angelo dell’Umiltà
- Luce e Purezza: L’angelo emana una luce che rappresenta la verità e la grazia divina. La sua presenza infonde serenità e incoraggia un atteggiamento di modestia e sottomissione al volere divino.
- Canto Celestiale: L’inno che intona invita i penitenti a riflettere sulla loro condizione e a desiderare di vivere in armonia con Dio, abbandonando ogni orgoglio.
- Gesto Redentore: La cancellazione della "P" è un atto di grazia divina che non si limita a perdonare il peccato, ma a rimuoverne le radici dall’anima.
Ruolo dell’Angelo nel Percorso di Dante
L’Angelo dell’Umiltà segna un momento fondamentale nel viaggio spirituale di Dante:
- Superamento della Superbia: La sua presenza invita Dante a riflettere sull’umiltà come condizione necessaria per progredire spiritualmente.
- Transizione verso la Virtù: L’incontro con l’angelo sancisce il passaggio dalla consapevolezza del peccato al desiderio attivo di trasformazione.
Conclusione
L’Angelo dell’Umiltà è una guida essenziale nella prima cornice del Purgatorio. Con la sua luce, il suo canto e il gesto di purificazione, egli incarna l’inizio del processo di redenzione e il fondamento stesso della vita virtuosa. La sua figura ricorda che solo chi si fa piccolo e umile può salire verso le altezze divine.