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La sesta Cornice del Purgatorio: La Penitenza dei Golosi

La terza cornice del Purgatorio è un luogo di profonda riflessione morale e spirituale, dove le anime imparano a trasformare il desiderio disordinato in una ricerca del divino. Attraverso la sofferenza fisica e il desiderio insoddisfatto, queste anime comprendono la vera natura della moderazione e della temperanza. Gli incontri con personaggi come Forese Donati e Bonagiunta da Lucca arricchiscono il canto con temi personali e culturali, rendendo questo episodio uno dei momenti più intensi e simbolici del viaggio di Dante verso la redenzione.

Scuola secondo grado La divina commedia

La sesta Cornice del Purgatorio: La Penitenza dei Golosi
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La sesta Cornice del Purgatorio: La Penitenza dei Golosi

La terza cornice del Purgatorio è un luogo di profonda riflessione morale e spirituale, dove le anime imparano a trasformare il desiderio disordinato in una ricerca del divino. Attraverso la sofferenza fisica e il desiderio insoddisfatto, queste anime comprendono la vera natura della moderazione e della temperanza. Gli incontri con personaggi come Forese Donati e Bonagiunta da Lucca arricchiscono il canto con temi personali e culturali, rendendo questo episodio uno dei momenti più intensi e simbolici del viaggio di Dante verso la redenzione.

La sesta cornice del Purgatorio è il luogo in cui le anime dei golosi espiano il loro peccato. Dante la descrive con immagini vivide e potenti, ricche di significati simbolici, che riflettono la lotta interiore tra il desiderio disordinato dei piaceri materiali e la ricerca di un nutrimento spirituale più elevato. Questo canto offre una profonda riflessione sulla moderazione e sulla necessità di trascendere i piaceri terreni per avvicinarsi alla divina beatitudine.

Il Peccato della Gola e il Contesto della Cornice

Il peccato della gola, in quanto disordine nel desiderio di cibo e bevande, è qui purificato attraverso una sofferenza simbolica e trasformativa. I golosi, in vita, si sono lasciati dominare dall'appetito, dimenticando la dimensione spirituale della vita. Nella cornice, la loro penitenza è opposta alla loro colpa: privazione e desiderio frustrato, che insegnano a ordinare i propri appetiti verso un bene più alto.

La Pena dei Golosi

Le anime sono descritte come emaciate, scheletriche, ridotte all’estremo dalla fame e dalla sete. Questo aspetto è una rappresentazione fisica e simbolica della loro condizione spirituale: in vita, avevano ingrandito il corpo attraverso l’eccesso, ora lo vedono svuotato e affamato.

Il loro tormento è aggravato dalla presenza di alberi rigogliosi e frutti succosi, che pendono irraggiungibili sopra le loro teste. Questi alberi sono simboli di tentazione e desiderio insoddisfatto. Le anime si avvicinano ai rami attratte dai frutti, ma ogni volta che tentano di raggiungerli, vengono respinte o il cibo svanisce. L’acqua limpida che scorre vicino a loro è ugualmente irraggiungibile.

Questa punizione mira a educare il loro spirito a superare i desideri materiali e a focalizzarsi su un nutrimento spirituale, più duraturo e soddisfacente.

Gli Incontri di Dante nella Terza Cornice

Forese Donati (Canto XXIII)

Dante incontra il suo amico Forese Donati, che riconosce subito nonostante il volto scheletrico. Forese racconta come, in vita, fosse stato vittima del peccato di gola, ma grazie alle preghiere della moglie Nella, ha accelerato il suo cammino verso la redenzione.

La conversazione con Forese introduce il tema della preghiera intercessoria, che svolge un ruolo fondamentale nel Purgatorio: gli atti di carità compiuti dai vivi possono alleviare le pene delle anime in espiazione. Forese critica anche i costumi corrotti di Firenze, sottolineando il degrado morale che affligge la società del tempo.

Bonagiunta da Lucca (Canto XXIV)

Un altro incontro significativo è quello con Bonagiunta Orbiggiani, un poeta che rappresenta la tradizione letteraria precedente a Dante. Nel dialogo tra i due, Bonagiunta riconosce la superiorità del "dolce stil novo" di Dante, segnando un momento di autoaffermazione poetica per il protagonista.

La conversazione assume un tono spirituale quando Bonagiunta ammette che il suo peccato di gola era radicato in un attaccamento disordinato ai piaceri della vita terrena. Ora, nella purificazione, cerca di ordinare i suoi desideri verso il bene supremo.

Esempi di Temperanza e Gola Punita

Come in ogni cornice del Purgatorio, Dante utilizza esempi didattici per illustrare sia il peccato che la virtù opposta:

  • Esempi di Temperanza: Le anime sentono proclamare esempi di moderazione, come la figura di Maria che, alle nozze di Cana, beve con misura, e quella di Giovanni Battista, che si nutre di locuste e miele selvatico.
  • Esempi di Punizione della Gola: Le anime ascoltano anche storie di personaggi che hanno subito la giusta punizione per i loro eccessi, come gli abitanti di Sodoma.

Questi esempi sono pronunciati dalle voci invisibili, che fungono da maestri spirituali, invitando le anime a riflettere sui loro errori e a desiderare una virtù più alta.

Simbolismo della Terza Cornice

La terza cornice è ricca di simboli che amplificano il messaggio morale e spirituale del canto:

  • Gli Alberi Rigogliosi: Simbolo del desiderio insoddisfatto, rappresentano la tentazione e il richiamo dei piaceri terreni. L’albero fa riferimento all’albero della conoscenza del bene e del male nel Giardino dell’Eden, suggerendo una connessione tra il peccato della gola e la caduta originaria.
  • Fame e Sete: Rappresentano l'educazione dell'anima a desiderare il cibo e l'acqua spirituali, che possono essere soddisfatti solo attraverso la grazia divina.
  • Il Corpo Magro: È una metafora del distacco dai piaceri materiali e del risveglio della consapevolezza spirituale.

Il Ruolo di Dante nella Sesta Cornice

Per Dante, il passaggio nella sesta cornice rappresenta un momento di riflessione sulla moderazione e sul controllo dei desideri. L’interazione con personaggi come Forese e Bonagiunta lo spinge a confrontarsi con i propri limiti e con il suo cammino di redenzione.

Inoltre, il tema della poesia emerge in modo significativo: attraverso il dialogo con Bonagiunta, Dante riafferma il valore del suo stile poetico, che è profondamente legato alla ricerca spirituale e all’elevazione morale.


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