Il quarto cerchio dell'Inferno dantesco è un luogo di tormento per coloro che hanno vissuto una vita eccessiva, sia accumulando ricchezze (avari) sia dissipandole in modo smodato (prodigi). A guardia di questo cerchio troviamo una figura imponente e minacciosa: Plutone.
Chi è Plutone nell'Inferno dantesco?
Plutone, nella mitologia romana, è il dio degli Inferi. Nel poema dantesco, questa figura assume un ruolo di custode e giudice dei peccati legati all'avarizia e alla prodigalità. La sua presenza nel quarto cerchio sottolinea la gravità di questi peccati, che sono considerati una perversione dell'amore per i beni terreni.
Il simbolismo di Plutone
- Potere distruttivo della ricchezza: Plutone, come dio degli Inferi, rappresenta la forza distruttiva che l'eccessivo attaccamento ai beni materiali può esercitare sull'anima umana.
- Separazione dal mondo dei vivi: La sua presenza al confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti sottolinea la separazione che si crea tra chi è prigioniero dell'avarizia o della prodigalità e coloro che hanno saputo vivere in modo equilibrato.
- Oscurità e mistero: Plutone è associato all'oscurità e al mistero, simboleggiando l'ignominia e la vergogna che colpiscono coloro che hanno ceduto ai vizi dell'avarizia e della prodigalità.
Il ruolo di Plutone nel quarto cerchio
Plutone non partecipa attivamente alla pena dei dannati, ma la sua presenza è sufficiente a creare un'atmosfera di terrore e angoscia. La sua figura imponente e minacciosa incute timore nei peccatori, ricordando loro la gravità del loro peccato.
La famosa invocazione di Plutone
Al suo arrivo nel quarto cerchio, Dante rivolge a Plutone la celebre invocazione "Pape Satàn, pape Satàn aleppe", un verso che ha suscitato numerose interpretazioni. Alcuni studiosi lo considerano un'invocazione demoniaca, mentre altri lo interpretano come un grido di terrore o di supplica.
In conclusione
Plutone, nel quarto cerchio dell'Inferno dantesco, rappresenta una figura simbolica che incarna il potere distruttivo dell'avarizia e della prodigalità. La sua presenza sottolinea l'importanza di un rapporto equilibrato con i beni materiali e le conseguenze negative di un attaccamento eccessivo a essi.